Startup, | 2 Febbraio 2017
La nuova iniziativa è stata soprannominata “Roam like at home” e avrà finalmente inizio il prossimo 15 giugno 2017 dopo un lungo periodo “intermedio” in cui gli operatori hanno dovuto ridurre significativamente il costo delle tariffe di roaming per gli utenti. L’accordo è stato raggiunto e adesso serve solo la conferma di alcuni stati membri e l’unanimità del Parlamento Europeo: ma comunque vada a giugno la UE abolirà del tutto le tariffe di roaming nei territori partecipanti.
Andrus Ansip, vicepresidente per il mercato unico digitale, lo definisce “l’ultimo tassello del puzzle” che poterà all’abbattimento delle tariffe di roaming nel contesto dell’Unione Europea entro il termine previsto: Parlamento, Consiglio e Commissione UE hanno raggiunto un accordo preliminare sull’intricato nodo dei prezzi all’ingrosso fra operatori, base indispensabile per assestare il taglio netto alle tariffe in roaming per i consumatori.
Il dibattito sulle tariffe wholesale è stato complicato dalle differenze delle tariffe al consumatore nei diversi mercati dell’UE, spaccata tra Nord e Sud, rispettivamente origine e destinazione dei flussi turistici, e fra paesi che i cui operatori contano sul roaming per incassare e paesi i cui operatori vendono agli abbonati tariffe convenienti tendenti all’illimitato, insostenibili nel momento in cui debbano offrire lo stesso servizio all’estero acquistando traffico da un altro operatore con i prezzi all’ingrosso non sufficientemente calmierati. Risolta la questione del fair use da parte dei consumatori, imponendo dei limiti ai comportamenti degli utenti, restavano da ricomporre le diverse istanze rappresentate da Commissione, Consiglio e Parlamento, così da definire un piano per i prezzi all’ingrosso fra operatori, prezzi che non inducessero gli operatori ad adeguarsi al roaming zero o alle tariffe all’ingrosso rivalendosi poi sui consumatori domestici con un aumento delle tariffe al dettaglio o rinunciando a investire nelle infrastrutture.
Le tariffe all’ingrosso saranno il 90% più basse delle attuali, spiega il Consiglio, consentendo agli operatori di offrire il roaming ai loro clienti senza aumentare i costi delle telefonate nazionali. Allo stesso tempo però devono essere abbastanza elevate in modo che gli operatori dei Paesi visitati possano recuperare i loro costi senza aumentare i prezzi al dettaglio. Inoltre, il tetto deve consentire di proseguire con gestione e l’ammodernamento delle reti in modo che i cittadini europei possano avere connessioni stabili dappertutto in Europa.
Una tabella vera e proprio ha fissato i prezzi all’ingrosso: per quanto riguarda le telefonate voce si parla di 0,032 euro al minuto, per gli sms di 0,01 euro. Quel che mancava era il tabellario per il traffico dati: dal 15 giugno 2017 dati scenderà dall’attuale 50 euro a Gigabyte a 7,7/GB, e poi proseguirà a scendere in diverse fasi. Dal 1 gennaio 2018 il tetto sarà 6 euro a Giga, dal 1 gennaio 2019 4,5/GB, dal 1 gennaio 2020 3,5/GB, dal 1 gennaio 2021 3/GB e dal 1 gennaio 2022 2,5/GB. E’ un tetto significativamente più basso di quello inizialmente proposto dalla Commissione (8,5/GB), e consentirà comunque alle aziende di investire nelle reti di nuova generazione (5G), scrive il Consiglio.
Questa decisione rappresenta il passo finale di un processo che ha avuto inizio 10 anni fa. A partire dalla prossima estate, ovunque si trovino in viaggio in Europa i cittadini potranno effettuare chiamate, mandare messaggi di testo, navigare su internet e rimanere collegati. Con questo accordo Roam like at home diventa adesso una realtà.
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